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L'Inchiesta 6/2010 | pagina 5

I segreti dei cosmetici
Le ditte di prodotti di bellezza non rivelano in che modo sono condotti i loro test

Le grandi ditte di cosmetici come L'Oréal, Unilever e Beiersdorf tacciono i dettagli dei test sui loro prodotti. Coop, Migros, Wala e Gaba sono più trasparenti.

Gel, creme, lozioni, dentifrici e spazzolini sono spesso muniti del marchio "dermatologicamente" o "clinicamente" testati. Ma con quali metodi? E hanno superato il test?
La rivista per i consumatori K-Tipp lo ha chiesto ai produttori.

L'Oréal
Sulla crema Bodytonic con alghe marine della linea Garnier Skin Naturals si promette un effetto di "rassodamento della pelle in pochi giorni". Sulla confezione vi è inoltre l'indicazione: "dermatologicamente testato".

Al gigante dei cosmetici appartengono Garnier e marche importanti come Vichy, Lancôme, Kerastase e The Body Shop. Ma il gruppo industriale dà solo indicazioni generali. «I test effettuati non sono pubblicati», dice la portavoce Danielle Bryner. I rapporti sarebbero a disposizione solo «alle autorità abilitate».

Su insistenza di K-Tipp, Bryner sottolinea però che sarebbe stato testato anche l'effetto rassodante, e che tutte le promesse del prodotto devono poter anche essere dimostrate.
Tuttavia, i produttori non devono rispondere così precisamente delle loro affermazioni: la legge non definisce il concetto di "dermatologicamente testato".

«Gli studi sui quali si basa una simile affermazione non devono essere scientifici», dice Martin Brunner, sostituto chimico cantonale di Zurigo. «In linea di massima, i produttori possono interrogare sul loro prodotto un paio di persone in un mini-test».

La legge obbliga i produttori di alimenti e farmaci a promuovere i propri articoli solo con affermazioni veritiere. Per i cosmetici, questa legge non vale. «Altrimenti, promesse pubblicitarie come "effetto rassodante" non sarebbero possibili», afferma Brunner.

Questo, infatti, non sarebbe dimostrabile dai produttori. E siccome non vi sono basi legali, per i laboratori cantonali non avrebbe senso verificare tali dichiarazioni.

Unilever e Beiersdorf
Presso Unilever (Axe, Signal, Dove, Rexona) il portavoce Markus Abt chiude subito con un: «Per motivi di concorrenza non possiamo rendere noto alcun dettaglio». I metodi dei test corrisponderebbero a standard scientifici riconosciuti. Altre dichiarazioni sulle confezioni si baserebbero su «test e studi intensivi».

Beiersdorf dà informazioni vaghe su cosa e come è stato testato. Del fondotinta Nivea Beauty Lift Foundation non sarebbe stata provata solo la tolleranza cutanea, ma anche l'idratazione, e sarebbero state fatte misurazioni dell'elasticità della pelle. Con queste si dovrebbero sostenere le affermazioni "rassodante" e "pelle liscia". Indicazioni più precise, ad esempio sul numero delle partecipanti al test o il metodo utilizzato, non sono date a sapere.

Coop, Migros, Wala e Gaba
Coop, Migros, il produttore tedesco di cosmetici naturali Wala e la casa madre dei prodotti Elmex e Meridol, Gaba, sono più trasparenti.

Sul sapone doccia Qualité & Prix Fresh Kick for Men ("tolleranza cutanea dermatologicamente testata"), Coop scrive che durante il test, effettuato con 30 partecipanti, non sarebbe insorta alcuna intolleranza cutanea e allega il certificato di laboratorio. Sulla crema depilatoria Qualité & Prix (stessa dichiarazione pubblicitaria) Coop ha fornito i risultati dettagliati.

Migros allega a uno spazzolino Candida un estratto da un rapporto di prova dell'Università di Zurigo. Sul dentifricio Parodin Plus scrive che le dichiarazioni "favorisce la rigenerazione" e "ostacola la riformazione di placca e batteri" sarebbero «confermate nel test clinico» effettuato con la partecipazione di 30 persone.

Le indicazioni più precise provengono da Gaba: su due spazzolini Elmex, la ditta ha comunicato esaustivamente i criteri considerati nel test e i risultati, allegando inoltre le conclusioni degli studi.

Ai consumatori rimane un senso di vuoto, soprattutto di fronte a dichiarazioni come quelle di L'Oréal: «Che ci si pubblicizzi con "dermatologicamente testato" in fin dei conti è una decisione di marketing».

Rolf Muntwyler, K-Tipp
Michela Salvi

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