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Spendere Meglio 6/2011 | pagina 4

Risparmi in euro: sempre più conti
A confronto tassi e condizioni di nove istituti finanziari

Le vacanze e la spesa sono le ragioni principali che spingono sempre più clienti ad aprire un conto in euro. Spendere Meglio ha confrontato le condizioni di otto banche e Postfinance.

Per molti risparmiatori è il momento buono per comprare euro. Costano poco e fruttano tassi di interesse superiori ai conti in franchi. La clientela privata che li richiede è infatti in costante aumento. «Dall’inizio del 2011 i conti in euro sono cresciuti del 13%», dice il portavoce di Banca Migros Albert Steck.

«Negli anni abbiamo registrato una crescita annuale, calcolata sui volumi in franchi, del 40% per il conto privato e del 52% per il conto risparmio», sostiene il consulente finanziario di Raiffeisen Flavio Miloni.

«Banca Coop registra un continuo incremento di questa tipologia di conti», afferma Natalie Waltmann. Mentre Postfinance, secondo il portavoce Alex Josty, gestisce «circa 1,2 miliardi di euro su 130 mila conti in euro, esclusi i clienti commerciali».

In controtendenza Banca Stato: il risparmio della clientela in euro è passato da 370 milioni nel 2009 a 339 milioni nel 2010. Un calo dell’8%.

Ma chi richiede l’apertura di un conto in euro? «I frontalieri, i clienti che per esempio hanno un appartamento nella zona euro, e quelli che cercano di speculare, acquistando e vendendo la moneta europea», risponde Josty.

«Oltre alla quasi totalità della clientela commerciale, sempre più spesso aprono un conto in euro i clienti locali, per le vacanze o le spese soprattutto nelle località di confine», dice Andrea Romano, vicedirettore di Bps Suisse.

Da Banca Stato li richiedono in prevalenza le ditte che intrattengono relazioni di affari con l’eurozona. «Utilizzano tali conti per effettuare acquisti e vendite» sottolinea l’istituto.
Ce ne sono di due tipi: il conto privato e il conto risparmio. E le condizioni cambiano da una banca all’altra (vedi tabella).

&#9632; Conto privato. Banca Coop e Raiffeisen fatturano spese indipendentemente dal patrimonio. Bps, Banca Migros e Posfinance invece offrono la gestione gratuita a partire da fr. 7’500.-. Ubs, Banca Stato e Banca cantonale grigionese da fr. 10’000.- e Credit Suisse da fr. 15’000.-. Anche chi possiede un’ipoteca o investe in borsa di regola non paga nulla.

&#9632; Conto risparmio. Sul conto in euro Postfinance offre l’1% di interesse (contro lo 0.75% in franchi). Banca Stato dà solo lo 0.25% fino a un saldo di fr. 10’000.-. Ma se si supera questa somma e si versano ogni anno fr. 4’000.-, si riceve un bonus dello 0.75%. Si raggiunge quindi l’1%.

Banca Stato fa pagare lo 0.4% sui prelievi in euro. Raiffeisen lo 0.5% sulle operazioni in euro allo sportello. Se si prelevano franchi non ci sono spese.

- Limite di prelievo. Solo Postfinance e Banca Coop non limitano i prelievi dai conti privati. Sui conti risparmio invece tutte le banche pongono restrizioni.

- Preavviso. Chi vuole effettuare un prelievo superiore al limite mensile o annuale deve comunicarlo all’istituto con 3 o 6 mesi di preavviso. Se non lo fa, paga una tassa sull’importo che supera il limite. Per esempio, un cliente di Postfinance che preleva dal conto risparmio fr. 150 mila senza preavviso paga una tassa di fr. 500.-.

- Chiusura conto. Di regola, le banche fatturano da fr. 0.- a fr. 10.- per la chiusura definitiva del conto. Banca Stato chiede fr. 50.- se la relazione con l’istituto viene completamente chiusa.

Antonella Sicurello

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