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Scelgo Io |
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6/2011 | pagina 8 |
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Protesi schedate: pił sicurezza |
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La qualità delle protesi per l'anca e il ginocchio è spesso scadente. Un'operazione su dieci deve essere ripetuta. Per questo sarebbe necessario un registro degli impianti.
Nove anni fa, Nicola ha subito l'impianto di una protesi all'anca. Da allora ha dovuto sottoporsi ad altri quattro interventi chirurgici. La prima protesi si era infatti rotta in tre parti e aveva danneggiato l'osso. Il produttore statunitense Smith & Nephew ha ritirato il modello dal mercato a causa dei suoi difetti.
Secondo l'Ufficio federale di statistica, nel 2008 in Svizzera sono state impiantate protesi all'anca a poco meno di 19 mila pazienti, e protesi al ginocchio a quasi 14'400.
Una protesi all'anca su 10 e una al ginocchio su 12 hanno dovuto successivamente essere sostituite. In genere, perché si sono allentate a causa di un lavoro poco accurato da parte dei medici che hanno eseguito l'impianto o per un difetto dell'articolazione.
I costi degli interventi sono a carico dei pazienti e di chi paga i premi di cassa malati: ogni sostituzione costa alle casse malati fino a 50 mila franchi; 3 mila di questi interventi causano costi che possono raggiungere i 150 milioni di franchi all'anno.
Le autorità svizzere non fanno abbastanza per la protezione dei pazienti. Per un nuovo articolo, un fabbricante deve semplicemente incaricare un istituto di prova, che apporrà al prodotto un certificato "Ce" quale garanzia di qualità. Questi istituti controllano solo documentazioni scritte e processi di produzione, non i prodotti in sé.
L'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic, secondo una portavoce, nell'ambito dei prodotti medici è attivo «primariamente in modo reattivo». Ossia: l'Istituto agisce in genere solo quando vi sono segnalazioni negative. I produttori si assumono i rischi. In Svizzera, dall'inizio del 2008 a giugno del 2011 hanno dovuto ritirare sette protesi per l'anca e quattro per il ginocchio a causa di difetti nella sicurezza.
Articolazioni impiantate e schedate
Ci sarebbe un modo molto semplice per riconoscere i prodotti difettosi: l'introduzione di un archivio nazionale ortopedico. Per farlo, bisognerebbe registrare tutte le articolazioni impiantate in una banca dati. In questo modo si potrebbe confrontare la qualità delle protesi. Inoltre, si potrebbero stabilire i tassi di successo di tecniche operatorie, ospedali e medici.
I registri ortopedici sono usati, ad esempio, in Inghilterra, Danimarca, Australia, Romania e Nuova Zelanda. Un registro considerato particolarmente buono è quello delle protesi all'anca fondato in Svezia nel 1979: i rilevamenti dimostrano che questo sistema riduce il tasso di errori delle operazioni di impianto di protesi e possono migliorare la qualità generale delle cure. Oggi i medici impiantano solo poche buone protesi e quelle di cattiva qualità sono sparite dal mercato.
«Un simile registro riduce il numero di operazioni che devono essere ripetute», afferma Peter Liniger della Fondazione per la qualità nell'ortopedia (Siris) di Berna. Anche Silvia Schütz dell'associazione mantello delle casse malati Santésuisse vorrebbe che s'introducesse un registro quale «sistema di allarme precoce dei difetti in caso di impianti». Se impiantando nuovi prodotti insorgono spesso gli stessi errori, gli amministratori del registro potrebbero dare l'allarme, informare i produttori e mettere in guardia gli ortopedici.
Le protesi difettose rovinano le ossa
Il registro ortopedico metterebbe anche gli ospedali nella posizione di informare per tempo i loro pazienti e invitarli a un controllo. Infatti, le protesi difettose non dovrebbero in alcun caso restare nel corpo più a lungo del necessario.
Secondo Christoph Roeder dell'Università di Berna ogni «allentamento della protesi può rovinare le ossa senza che il paziente percepisca dolore». Questi danni riducono, secondo Roeder, le prospettive di successo di interventi successivi e aumentano il rischio di nuove operazioni di revisione.
Ancora non si sa se sarà introdotto un registro svizzero. Le associazioni degli assicuratori malattia, gli ortopedici e i produttori si erano accordati sulla sua costituzione già nel 2007, e avevano creato la Fondazione per la qualità nell'ortopedia. Finora, però, a quanto dicono, ci sono state difficoltà con il finanziamento iniziale di 500 mila franchi.
Peter Liniger, direttore amministrativo, spera di poter iniziare con la registrazione dei dati nel 2012.
Eric Breitinger, Saldo
Vichi Masella |
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