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L'Inchiesta 6/2009 | pagina 27

Salvatemi dalle email!
Per fermare il flusso di messaggi, si può denunciare chi li invia

I messaggi di posta indesiderati intasano la casella e occupano molto spazio. Si può ricorrere al giudice se chi li invia non ci dà un taglio.

Da marzo Luca (nome fittizio) riceve ogni dieci minuti la stessa email con un'offerta per Sharm el Sheikh da Mediashop-Reisen. Oltre 10 mila avvisi intasano la posta in arrivo e i suoi reclami non portano a molto.

Potrebbe cambiare il filtro antispam tramite il suo provider di internet o addirittura l'indirizzo di posta elettronica, ma la via da seguire è un'altra: è il mittente che deve far cessare il flusso di email.

Secondo la legge per la protezione dei dati, chi è sommerso da tutti questi messaggi può richiedere la cancellazione del suo indirizzo email. Oppure potrebbe intraprendere un'azione giudiziaria, a condizione che conosca il mittente (si può chiedere aiuto al proprio provider).

Mediashop-Reisen si scusa in continuazione per questo inconveniente, ma fino ad oggi nulla ha potuto fare contro questo flusso di email. Verifiche interne hanno appurato che i messaggi non sono originati dall'agenzia di viaggio. Al lettore de L'Inchiesta consiglia di risolvere il suo problema con l'aiuto di un tecnico informatico.

Se si trattasse di spam, Luca potrebbe fare una denuncia, poiché l'invio di notizie a destinatari multipli è vietato. Ma essendo Luca la sola persona colpita, non risolverebbe nulla.

Beatrice Walder, Saldo
Silvia Job

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