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Scelgo Io 6/2010 | pagina 10

Gli affari delle casse malati
I premi aumentano e le autorità non si impegnano per far scendere i costi. Eppure le possibilità sono molte

I premi delle casse malati aumentano. Le misure per ridurre i costi ci sarebbero, ma finché sono gli assicurati a farne le spese, al Parlamento non interessa migliorare la situazione. Le lobby a Berna hanno sempre la meglio.

Nel 2011, i premi delle assicurazioni malattia saranno del 6,5% più cari, molto di più del rincaro generale.

Le casse malati continuano indisturbate ad abusare di questi soldi per pagare provvigioni ai loro agenti e finanziare la pubblicità telefonica.

Il Parlamento non affronta le riforme che sgraverebbero gli assicurati.

- Ospedali
In Svizzera ci sono ben 320 ospedali per un totale di 41 mila letti. Considerato il numero di pazienti, ne basterebbe la metà. A livello nazionale ci sono 19 cliniche di chirurgia cardiovascolare. Per milione di abitanti sono da tre a quattro volte più di quante ve ne siano in Germania o in Olanda.

Una pianificazione ospedaliera che meriti di essere definita tale, in Svizzera non esiste. È ostacolata dai cantoni, che pianificano gli ospedali acuti, ne possiedono o sovvenzionano i tre quarti e, contemporaneamente, li controllano anche. Con i loro Consiglieri statali, i cantoni hanno la possibilità di impedire i risparmi sui costi per i loro ospedali.

Le chiusure di questi istituti non sono popolari tra la gente, ma probabilmente solo finché non sarà chiaro quanto buoni o cattivi siano effettivamente. Finora non c'è mai stato un controllo trasparente della qualità.

Secondo i farmacisti d'ospedale, il 10% dei farmaci è utilizzato male. Uno studio rivela che, su dieci degenti che devono farsi curare in un grande ospedale svizzero, uno si prenderà un'infezione. Il numero degli errori fatali e medici può essere al massimo ipotizzato.

- Medici
Nel 2002, il Consiglio degli Stati ha deciso che le casse malati non devono più essere obbligate a collaborare con ogni medico. Ma il Consiglio nazionale ha rifiutato «temporaneamente» un allentamento dell'obbligo contrattuale.
Da allora, il Parlamento rinvia continuamente al futuro la libertà contrattuale tra le casse malati e i fornitori di prestazioni.

Questo è tanto più grave in considerazione del fatto che l'onorario dei medici è calcolato su ogni prestazione. Ossia, i medici possono aumentare il loro guadagno con ogni singola prestazione, ecco perché alcuni sfruttano l'opportunità ed eseguono numerosi esami, interventi chirurgici e prescrivono farmaci inutili a iosa.

Ogni nuovo medico che apre uno studio fornisce una quantità di prestazioni tale da permettergli di avere una buona situazione finanziaria. Le casse malati garantiscono in tal modo l'esistenza di tutti i medici praticanti.

- Farmacologia
Gli introiti dell'industria farmacologica svizzera sono enormi. Facendo una media degli anni dal 2007 al 2009, Novartis e Roche hanno registrato insieme un giro d'affari di ben 20 miliardi di franchi.

Come ammettono le ditte stesse nei loro rapporti annuali, i guadagni maggiori provengono dai farmaci contro il cancro, il cui prezzo non si orienta sul lavoro di ricerca e produzione ma sulla richiesta. I prezzi sono contrattati con l'Ufficio federale della sanità pubblica. «Le autorità accettano quasi ogni importo proposto dalle aziende», dice Xavier Schorno, capo farmacista presso l'ospedale cantonale di Lucerna.

Ospedali, medici, casse malati, industria farmaceutica, cantoni, tutti hanno la loro lobby a Berna. Solo gli assicurati non ce l'hanno. Gli interessi di medici, ospedali, industrie farmaceutiche e assicurazioni malattia sono rappresentati da ben 80 parlamentari.

Inoltre, l'industria farmaceutica finanzia con notevoli donazioni i partiti Plr, Ppd e Udc. Questi ringraziano a loro modo, come alla fine del 2008, quando Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati hanno autorizzato l'importazione parallela di merci brevettate con una sola eccezione: i farmaci.

Dal 2000, i premi dell'assicurazione di base sono aumentati del 60%. Nello stesso periodo, i salari non sono aumentati neanche del 20%.

Misure incisive per attenuare fortemente lo sviluppo dei costi ci sarebbero, ma tutto lascia credere che i premi aumenteranno del 4% e più anche nei prossimi anni.

Nella sanità pubblica ci sono troppi fornitori di prestazioni che vogliono guadagnare di più sulla pelle dei pazienti.

Silvio Bertolami, Saldo
Michela Salvi

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