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L'Inchiesta 6/2011 | pagina 9

Sopracenerina, fattura salata dal giudice
Passare da due acconti di 30 franchi a una fattura annuale di oltre 4’700 franchi, per lo stesso servizio, può lasciare di stucco. Così è rimasto F. P. di Biasca, in lite con la Società elettrica sopracenerina (Ses) di Locarno, il suo nuovo fornitore da quando si è trasferito nel borgo da Lugano, fornita dalle omonime Aziende industriali (Ail).

Il lettore de L’Inchiesta spendeva 350-400 franchi l’anno di energia elettrica, ma ora, pur essendo La nuova casa più grande e avendo considerato un aumento delle spese fino a duemila franchi l’anno, la fattura della Ses gli sembra esagerata, usando tutti apparecchi efficienti e non essendo a casa durante il giorno.

Secondo lui, è stata stimata una tariffa in modo aleatorio e ha quindi saldato 4 mila franchi, contestando il resto per vari disservizi. Il primo: un’informazione lacunosa su tariffe, contratto, abbonamento eccetera. Ho chiesto più volte informazioni e tariffari, ma mi sono stati inviati a sprazzi, solo con gli acconti, dopo un suo sollecito scritto e poi più nulla, fino alla fattura contestata: Non mi hanno creduto e dicevano che avevano spedito tutto.

La Ses si è poi scusata per iscritto. Su migliaia di invii Può anche capitare che una non arrivi, spiega a L’Inchiesta Davide Righetti, responsabile della clientela e membro di direzione. Ma Abbiamo poi regolarmente informato i clienti sui cambiamenti tariffari con gli allegati alle fatture.

Il secondo disservizio sarebbe la lettura manuale dei contatori in loco, avvenuta tre volte e Negli orari d’ufficio, precisa la Ses. In un caso, denuncia il lettore de L’Inchiesta, un tecnico si è presentato a casa Senza un minimo preavviso, in un altro Sul posto di lavoro. Un po’ Inusuale. Non si può avvisare per telefono il giorno prima, si chiede Non è pensabile, replica Righetti, essendo oltre 70 mila i contatori manuali.

Allora si Lascia la cartolina di lettura?, spiega il dirigente, che poi il cliente completa e invia all’azienda. Ma F. P. l’avrebbe Categoricamente rifiutata?, scrive Righetti. Falso, replica il lettore: Nessuno mi aveva parlato di questa opzione e spiegato come funziona?.

Terzo disservizio: il guasto a un contatore che ha sfalsato il calcolo del consumo reale annuo, risultato totalmente in bassa tariffa? spiega Righetti, ossia solo dalle ore 22 alle ore 6. Un difetto, critica F. P., riparato solo al terzo sopralluogo dei tecnici, èuno dei quali mi ha chiesto se l’avessi manomesso.

Risultato: riconosciuto l’errore di calcolo, la Ses ha suddiviso la fattura A favore del cliente, dice Righetti, cio per due terzi in alta tariffa, nonostante l’impianto si situi tra il 70-80%è di alta tariffa.

Righetti ribadisce che il consumo annuo è stato quindi Accertato ed è Del tutto plausibile: da qui l’avvio alle procedure legali per l’incasso dell’intera fattura. Il lettore de L’Inchiesta si oppone: vuole che sia un giudice a decidere.

Una domanda è però rimasta aperta. Nelle condizioni di fornitura la Ses precisa che, in caso di errori di misura dovuti a guasti, ci si basa sul consumo degli anni precedenti. Nel caso specifico, sul consumo registrato dalle Ail di Lugano. è stato fatto Righetti non ha risposto.

mj

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