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Spendere Meglio 6/2011 | pagina 3

Posso fidarmi delle banche?
Spendere Meglio spiega perchè sta aumentando il rischio di perdere i nostri risparmi

I miei soldi in banca sono al sicuro?

Abbastanza, ma non completamente.


La mia banca svizzera potrebbe fallire?

La probabilità che succeda è bassa ma sta aumentando.


Perchè?

Per molte ragioni. Tra gli investitori serpeggia la paura che i paesi economicamente più deboli della zona euro non saranno in grado di rimborsare i loro debiti. Quindi non prestano più soldi a Grecia, Italia, eccetera. Chi lo fa chiede interessi molto alti. Ciò può innescare un circolo vizioso.


Ovvero?

Più gli interessi salgono, più il paese si indebita. E più si indebita, più gli interessi salgono. Se non si blocca la spirale, il paese fallisce. Di conseguenza falliscono anche le banche che gli hanno prestato soldi. Poi falliscono le banche che hanno prestato alle banche fallite, e così via. Si innesca una reazione a catena e alla fine anche il risparmiatore può perdere i suoi soldi.


I miei soldi non sono conservati in banca?

Non tutti. La maggior parte viene data in prestito. La banca guadagna raccogliendo il risparmio e prestando i soldi a chi è disposto a pagare un interesse. Alcuni debitori non riescono a rimborsare i soldi. Una parte dell’interesse serve appunto a coprire queste perdite. Se però troppi debitori non rimborsano i prestiti, la banca fallisce.


Perché gli stati accumulano debiti?

Molti cittadini si fidano dei politici che promettono tante spese e poche imposte. Mentre chi chiede più imposte e meno spese (per pareggiare i conti) fa più fatica a venir eletto. Così nelle casse statali spesso le uscite superano le entrate e si accumulano debiti. Dopo la crisi finanziaria del 2008 molti stati hanno speso soldi per salvare le loro banche dal fallimento. Ciò ha fatto salire i debiti pubblici.


Anche la Germania ha tanti debiti. Perché gli investitori si fidano?

Perché è il paese economicamente più forte della zona euro: esporta più di quel che importa. I paesi che invece importano più di quel che esportano fanno più fatica a raccogliere prestiti.


L’introduzione dell’euro ha causato problemi?

Sì, perché la moneta comune non è stata accompagnata da una politica economica comune.
All’interno di un’unica zona valutaria i forti devono aiutare i deboli, altrimenti a un certo punto i deboli non comprano più i prodotti dei forti. L’opinione pubblica germanica e degli altri paesi forti non è però stata d’accordo di aiutare gli stati più deboli della zona euro.


Perché la Germania dovrebbe aiutare l’Italia?

Nella concorrenza tra aziende, la più forte sconfigge la più debole. Se le migliori idee hanno successo e le aziende inefficienti falliscono, la produttività aumenta.

La concorrenza tra paesi ha effetti diversi. In una stessa zona valutaria gli stati concorrenti sono anche clienti. Ma chi danneggia i suoi clienti taglia il ramo su cui sta seduto.


Sta arrivando un crac finanziario?

Nessuno può saperlo in anticipo. Vi sono però indizi da “pre-crac”. Ci sono banche che si scambiano tra di loro garanzie inesistenti per accedere ai crediti della Banca centrale europea. Questo è un campanello d’allarme.


La banca centrale può salvare gli stati e le banche dal fallimento?

Sì. Ma in tal caso ci sarebbero molti più euro in circolazione, i prezzi aumenterebbero e i paesi forti come la Germania non sarebbero più d’accordo di far parte dell’euro. L’opinione pubblica dei paesi forti non è d’accordo di aiutare quelli deboli. Mentre l’opinione pubblica dei paesi deboli non è d’accordo di tirare la cinghia. Quindi si accumulano debiti e squilibri. Ma il pranzo gratis non esiste e ci sarà un conto da pagare. Se una corda viene tirata all’infinito prima o poi si spezza.

Cosa succederà?

Nessuno può prevederlo. I paesi deboli dell’eurozona potrebbero uscire dall’euro per evitare il fallimento. Oppure potrebbe accadere il contrario: i paesi forti potrebbero uscire dall’euro per evitare un’impennata dei prezzi. Oppure i paesi forti accetteranno di aiutare i deboli e in cambio questi tireranno la cinghia. Comunque vada, le conseguenze non saranno piacevoli.


Come posso mettere al sicuro i miei risparmi?

Togliendoli dalle grosse banche, quelle che in teoria sono “troppo grandi per fallire”, mentre in realtà sono troppo grandi per essere salvate.

Metà dei soldi li depositi su un conto risparmio di Postfinance che appartiene alla Confederazione. Il resto lo divida tra due banche piccole o medie.


Ho 200 mila franchi sul conto risparmio. Mi conviene usarli per ridurre l’ipoteca che sta per scadere?

Sì. Così non rischia di perderli in un fallimento bancario. Se in futuro avrà bisogno di soldi potrà sempre aumentare l’ipoteca.


Conviene prelevare contanti e nasconderli fisicamente?

È sicuramente un modo per sfuggire a un crac bancario. Ma c’è il rischio di furto. Quindi meglio non esagerare. Tenga in casa l’equivalente di un mese di stipendio e lo nasconda in posti diversi. Gioielli inutilizzati e un mazzetto di banconote di emergenza possono essere lasciati in una cassetta di sicurezza.


Abito in Italia. Mi conviene portare i risparmi in Svizzera?

Sì. Le banche italiane corrono un maggior rischio di fallimento di quelle svizzere. Inoltre se l’Italia esce dall’euro e reintroduce la lira, è possibile che trasformi in lire i risparmi sui conti italiani in euro. Meglio spostarli su un conto in euro in Svizzera. Per esempio Postfinance offre buone condizioni (vedi articolo a lato).


Cosa succede se fallisce una banca svizzera?

Se fallisce una banca di piccole dimensioni, i primi 100 mila franchi sono garantiti dalle altre banche. Se invece fallisce una grossa banca oppure tante banche nello stesso momento, la garanzia non basta per tutti. I clienti possono quindi perdere una parte importante dei loro risparmi.

Matteo Cheda




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