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L'Inchiesta 6/2012 | pagina 2

Youssef Nada riabilitato
Il sospetto passa da Lugano (L'Inchiesta, novembre 2004).

«Saddam Hussein ha finanziato Al Qaida con soldi sottratti al programma Oil-for-food dell'Onu?» si chiedeva L'Inchiesta nel 2004.
«La risposta la si potrebbe trovare a Lugano, ma l'Onu nega l'accesso a documenti chiave». L'articolo, scritto da due giornalisti americani (Claudia Rosett e George Russell) aveva fatto scalpore.

Prima della caduta del regime iracheno, il dittatore Saddam Hussein aveva sottratto 10 miliardi di dollari al programma umanitario dell'Onu.Questi soldi sono serviti per finanziare Al Qaida, la rete terroristica di Osama Bin Laden, così come sospettava l'Onu?
Seguendo alcuni indizi di possibili collegamenti tra Saddam e Bin Laden, i due giornalisti americani erano arrivati alla Miga di Lugano, la Malaysian Swiss Gulf and African Chamber, che secondo l'Onu serviva a finanziare Al Qaida.

Poco dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, sulla "lista nera" dell'Onu delle persone legate ad Al Qaida erano finiti il fondatore della Miga, Ahmed Idris Nasreddin e un suo partner d'affari di lunga data, l'egiziano Youssef Nada. L'ex segretario del tesoro americano Paul O'Neill nell'agosto 2002 aveva descritto Nada e Nasreddin come «sostenitori del terrorismo» coinvolti in una «estesa rete finanziaria che sostiene Al Qaida e altre organizzazioni legate al terrorismo». Un giudizio basato su ipotesi ma non su prove certe.

Ora Youssef Nada è stato completamente riabilitato. All'età di 81 anni ha vinto una causa contro la Svizzera davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo. La Svizzera aveva bloccato tutti i suoi beni vietandogli l'entrata nel paese. Siccome abitava nell'enclave di Campione d'Italia, la misura era paragonabile agli arresti domiciliari. La Svizzera è stata condannata a versargli un risarcimento di 30 mila euro.

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